Il cercapersone è un dispositivo elettronico di telecomunicazioni wireless, che riceve e visualizza messaggi alfanumerici o vocali. Noto anche come segnale acustico o avvisatore acustico, in inglese il termine utilizzato per indicare il cercapersone è “pager” o “beeper”.
Esistono due tipi di cercapersone, quelli unidirezionali (trasmissione simplex) che sono in grado solo di ricevere i messaggi, solitamente il numero delle chiamate, dato che può ricevere solo pochi bit e quelli bidirezionali (trasmissione duplex) che possono riconoscere, rispondere e originare i messaggi utilizzando un trasmettitore interno. Il cercapersone veniva utilizzato soprattutto negli anni ’80 e negli anni ’90, finché non è caduto in disuso con l’arrivo del telefono cellulare.
Alfred J. Gross, ingegnere statunitense, (1918 – 2000)
Il primo sistema di cercapersone telefonico era stato sperimentato nel 1949 da Alfred J. Gross, un pionere nella comunicazione mobile wirless, che aveva realizzato e brevettato diversi dispositivi di comunicazione, come una prima versione del walkie–talkie, la banda cittadina conosciuta in inglese come Citizens’ Band radio e il telefono senza filo. Alfred J. Gross aveva adattato le sue radio ricetrasmittenti a quelle unidirezionali per la segnalazione telefonica a distanza senza fili, escogitando in questo modo il primo sistema di cercapersone telefonico.
Questo dispositivo era stato progettato per essere utilizzato fondamentalmente dai medici, dal momento che all’epoca le comunicazioni all’interno degli ospedali, (ma anche in altri edifici come fabbriche e hotel) venivano divulgate tramite un sistema di diffusione sonora. Gli autoparlanti venivano posizionati in luoghi dove erano certi che i messaggi venissero ascoltati, perciò in ospedale quando c’erano delle emergenze e si aveva bisogno di un medico in sala operatoria, il messaggio veniva diffuso per tutto l’ospedale, venendo ascoltato da tutti tra cui pazienti, infermieri, medici e altro personale. Per questo motivo l’invenzione del cercapersone è stata notevole, dal momento che consentiva ad ogni individuo di ricevere i messaggi solo quando il suo cercapersone veniva allertato. Inoltre questa tecnologia utilizzata per il cercapersone è anche utilizzata nei dispositivi di segnalazione radio unidirezionali come quelli per aprire i portoni dei garage.
Il cercapersone è stato introdotto nel 1950 a New York e veniva usufruito per l’appunto da una rete di medici, che pagavano 12$ mensili per il servizio (circa 100$ al giorno d’oggi). Il raggio di copertura delle stazioni radio base era pari a 40 km. Si tratta di un dispositivo di piccolo formato, paragonabile alle dimensioni di un pacchetto di sigarette, di base aveva la funzione di ricevere notifiche sonore, nel caso in cui non si aveva risposto ad una chiamata ricevuta su un numero di rete fissa. La notifica normalmente veniva accompagnata da un breve messaggio che appariva sul piccolo display del dispositivo con le indicazioni del chiamante. Perciò l’operatore del cercapersone poteva rintracciare il contatto rapidamente, utilizzando un telefono fisso o una cabina telefonica nelle vicinanze.
Nel 21° secolo, con l’arrivo dei cellulari e gli smartphone, la richiesta dei cercapersone è notevalmente diminuita. Ciò nonostante, i cercapersone continuarono ad essere utilizzati da alcuni servizi di emergenza e dal personale di pubblica sicurezza, dal momento che in alcuni casi, il sistema del cercapersone risultava più affidabile delle reti cellulari terrestri, anche durante disastri naturali o causati dall’uomo. Questa resilienza ha permesso il continuo commercio dei cercapersone, adottato soprattutto da agenzie di pubblica sicurezza.
A partire dal 1955 l’azienda statunitense Motorola attiva nel campo dell’elettronica, iniziò ad installare sistemi, utilizzando la tecnologia emergente del cercapersone telefonico di Alfred J. Gross.
In questa data introdusse il suo primo cercapersone a segnalazione selettiva, chiamato “Handie–Talkie Radio Pocket Pager”, ogni cercapersone aveva un vibrasponder conformato su una frequenza diversa, il vibrasponder consentiva di ricevere una notifica accompagnata da una vibrazione, perciò ogni utente riceveva solo il messaggio che gli veniva indirizzato, quando veniva emesso il tono di avviso del cercapersone, l’utente premeva sul pulsante “premi per ascoltare” e ascoltava il messaggio. Il messaggio veniva inviato da una console di selezione in cui un/una centralinista premeva il pulsante assegnato al cercapersone desiderato, registrando il messaggio da un microfono da tavolo. Il cablaggio collegava la console a un trasmettitore FM a 25–50 piedi di distanza che conteneva un vibrasender. I cavi venivano installati all’intero impianto degli edifici come ospedali o fabbriche per consentire la copertura radio.
Nel 1964 l’azienda statunitense introdusse Motorola Pageboy, è stato il secondo cercapersone prodotto da Motorola dopo il dispositivo del 1955. Aveva la funzionalità di poter inviare selettivamente un messaggio radio ad un particolare individuo, utilizzava una frequenza VHF a banda alta (un frequenza radio molto elevata) o una frequenza UHF (ultra frequenza) e funzionavano con una batteria ricaricabile. La prima realizzazione del ricevitore di allarme Pageboy poteva solo fornire un tono di attenzione, non disponeva di un display e non poteva memorizzare messaggi. Nonostante ciò, era portatile e avvisava l’utente quando era stato inviato un messaggio. Le versioni sucessive del Pageboy erano in grado di fornire tono e voce. Questa tipologia di cercapersone era popolare tra i vigili del fuoco come ricevitore d’emergenza. In seguito i cercapersone iniziarono rapidamente a sostituire i sistemi di diffusione sonora negli ospedali e nelle fabbriche.
Negli anni ’80, i cercapersone venivano utilizzati principalmente dal personale medico, in ogni caso c’erano già 3,2 milioni di cercapersone che circolavano in tutto il mondo.
A partire dagli anni ’90 era stato introdotto il cercapersone ad ampia area ed erano in uso oltre 22 milioni di dispositivi. Il numero di cercapersone scoppiò nel 1994, dove veniva usato da oltre 61 milioni di utenti.
L’operazione di sistema del cercapersone è molto simile a quello del telefono cellulare a cui siamo abituati oggigiorno, è come un telefono che può solo ricevere messaggi o alcune volte anche scriverli.
I sistemi dei cercapersone sono gestiti da vettori commerciali (come operatori di telefonia), per lo più come servizi in abbonamento e vengono anche gestiti direttamente da utenti finali come i sistemi privati. I sistemi di trasporto commerciale hanno la tendenza di coprire un’area geografica più estesa rispetto ai sistemi privati, mentre i sistemi privati propensano a coprire la loro area limitata in maniera più completa e sono in grado di trasmettere i messaggi più rapidamente rispetto ai sistemi commerciali. In tutti i sistemi, ci sono dei client (componenti software che accedono a dei servizi o risorse dei server) che inviano i messaggi ai cercapersone, un’attività normalmente chiamata “paging”, una tecnica informatica la quale il sistema operativo del computer per via di algoritmi di paging suddivide la memoria in parti di dimensioni minori e l’attribuisce al programma da eseguire utilizzando pagine come blocco minino di lavoro.
Gli operatori di sistema spesso assegnano dei numeri di telefono o indirizzi e–mail unici ai cercapersone, autorizzando così ai client di cercare e trovare i cercapersone tramite le chiamate telefoniche, e–mail o messaggi. I sistemi di cercapersone supportano anche diversi tipi di protocolli di connessione diretta, che rinunciano all’indirizzamento globale e l’accessibilità per un collegamento di comunicazione riservato.
I client software di monitoraggio automatico, per lo più usati negli ospedali e nelle società di allarme, preferiscono utilizzare connessioni dirette per motivi di sicurezza. Mentre i piccoli sistemi di cercapersone, come quelli che venivano usati nei ristoranti o nei negozi, spesso integravano una tastiera e un sistema di cercapersone in un unico box, riducendo così i costi e la complessità del dispositivo.
I sistemi di cercapersone inoltre supportano vari protocolli di connessione diretta popolari, inclusi TAP, TNPP, SNPP e WCTP (protocolli che definiscono o permettono l’invio o la gestione dei messaggi dei cercapersone), e anche protocolli proprietari basati su modem e socket. Spesso le organizzazioni integrano i sistemi dei cercapersone con i loro sistemi di posta vocale e PBX (un sistema telefonico aziendale), includendo concettualmente i cercapersone ad un interno telefonico e configurano i portali web per integrare i cercapersone in altre parti della loro azienda. Queste informazioni vengono formattate utilizzando un protocollo di paging, come i 2 toni, e altri protocolli che definiscono la tipologia dei cercapersone con ognuno delle funzionalità diverse, come ad esempio anche il cercapersone bidirezionale che utilizza il protocollo ReFLEX.
Si ritiene che il servizio sanitario britannico stia utilizzando oltre il 10% dei cercapersone rimasti nel 2017 (130’000), con un costo annuale di 6,6 milioni di sterline. Il segretario di Stato per la sanità e l’assistenza sociale, Matt Hancock, ha dichiarato nel febbraio del 2019, che i 130’000 cercapersone ancora utilizzati sarebbero stati progressivamente eliminati dalla circolazione.
Il NHSX (National Health Service User Experience) ha annunciato nel maggio del 2020 che i cercapersone si sarebbero sostituiti con degli strumenti di comunicazione più moderni, affrettati dalla pressione esercitata sul servizio a causa della pandemia COVID–19 in Inghilterra. Nell’agosto del 2020 è stato lanciato un nuovo quadro di rifornimento per le comunicazioni cliniche con l’intento di rimuovere gradualmente i cercapersone entro la fine del 2021, sostituendoli con dei dispositivi moderni.
Mentre in Giappone, nel 1996 erano operosi più di dieci milioni di cercapersone. Il 1° ottobre del 2019, l’ultimo fornitore dei cercapersone giapponese ha sospeso i segnali radio e il suo servizio.
Esistono vari tipi di cercapersone, dai più economici e semplici ai più complessi e cari, vengono però suddivisi in diverse categorie, tra cui ad esempio le 6 seguenti.
1.
Questa tipologia di cercapersone era la forma più semplice e meno costosa, in inglese vengono chiamati “beepers” perché in origine emettevano un segnale acustico simile al “bip”, in seguito usavano altre forme di avviso come segnali audio, vibrazioni, illuminazioni o combinati tra loro.
A Suono
B Luce
C Interruttore on / off
2.
I cercapersone a voce o a tono permettavano agli utenti del dispositivo di ascoltare un messaggio vocale registrato quando ricevevano una notifica.
A Luce
B Controllo del volume
C Pulsante di monitoraggio
D Interruttore on / off / silenzioso
3.
Questo modello di cercapersone conteneva un display LCD numerico, che permetteva al fruitore di visualizzare il numero di telefono del chiamante o altre informazioni numeriche fino a 10 cifre. Il display poteva anche trasmettere dei “codici cercapersone”, un insieme di codici numerici che corrispondevano a dei messaggi predefiniti.
A Schermo LCD
B Pulsante di lettura
C Pulsante menu
D Interruttore on / off
4.
I cercapersone alfanumerici contenevano un display LCD più sofisticato rispetto a quello numerico, in grado di visualizzare testi e icone. Questi dispositivi erano in grado di ricevere messaggi di testo, spesso tramite anche e–mail o connessioni dirette al sistema del cercapersone. Il mittente per mandare un messaggio di testo, un numero o un messaggio verbale doveva comporlo per poi premere il simbolo del cancelletto #.
A Schermo LCD
B Pulsante di lettura
C Pulsante di funzione
D Interruttore on / off
E Luce
F Pulsanti di controllo
5.
Questa tipologia di cercapersone, era un dispositivo alfanumerico dotato di trasmettitori incorporati, con la capacità di riconoscere o confermare i messaggi. Inoltre consentivano al fruitore del cercapersone di rispondere ai messaggi attraverso un elenco di risposte a scelta multipla e di utilizzare messaggi di default. Questi cercapersone venivano anche chiamati “cercapersone a 1,5 vie” o “cercapersone a 1,7 vie” a dipendenza delle capacità
A Indietro / Retroilluminazione
B Pulsanti di controllo
C Selezione
6.
I cercapersone a due vie disponevano di una tastiera QWERTY incorporata. Questi cercapersone permettevano all’utente di scrivere, rispondere ed inoltrare messaggi usando il testo in formato libero e risposte predefinite.
A Campo di testo
B Pulsanti di opzioni
C Cursore
D Opzioni aggiuntive
E Retroilluminazione
F Indietro
G Navigazione di controllo
H Selezione
→
Trasmissione simplex (unidirezionale), è una modalità di trasmissione dei segnali, la quale l’invio di informazioni tramite un canale può avvenire attraverso una sola direzione.
← | →
Trasmissione half–duplex (bidirezionale alternata), permette una comunicazione in entrambe le direzioni, ma con la possibilità di usare una direzione per volta.
↔
Trasmissione full–duplex (bidirezionale simultanea), permette una comunicazione in entrambe le direzioni in maniera simultanea (come ad esempio il cellulare).
I cercapersone unidirezionali possono essere vantaggiosi in termini di privacy rispetto ai telefoni cellulari, dal momento che sono solo dei ricevitori passivi, non inviano alcuna informazione alle stazioni base, la loro posizione non può essere tracciata. Tuttavia, possono anche essere svantaggiosi, dal momento che un messaggio inviato ad un cercapersone deve essere trasmesso da ogni trasmettitore cercapersone nell’area di servizio del dispositivo, perciò se un cercapersone ha un servizio a livello nazionale, il messaggio inviato a quel cercapersone può essere intercettato da criminali o agenti di polizia all’interno dell’area di servizio nazionale.
Negli anni ’90, quando i cercapersone erano stati introdotti ad ampia area e venivano utilizzati soprattutto da una generazione più giovane, era stato creato un codice in cui i numeri venivano assegnati per rappresentare ogni lettera dell’alfabeto in modo che i messaggi potessero essere passati utilizzando questo codice.
Ogni lettera era stata rappresentata utilizzando un numero o una combinazione di numeri. Alcune definizioni numeriche variavano. In seguito ci sarà un elenco di codici predefiniti che rappresentavano varie situazioni e il codice alfabetico creato per scrivere messaggi singolari.
Atlante tecnologico
Dispositivi tecnologici
Cercapersone
CV2
Cristina Dominguez Alves
SUPSI–Mendrisio
Interaction Design
Andreas Gysin
Giovanni Profeta